n°7

Smarriti nell'oblio dei sensi
immorali incitazioni a vivere dignitosamente
Lo scrupolo dell'immaginare
...come sarebbe
Come può essere accaduto
quando noi eravamo fermi, immobili dentro questo infinito
senza respiro
Afflitto torno a casa
nella tana del Dio a cui poter dar tormento
Nella moltitudine dei miei pensieri
ho scoperto una nuvola, sola
che completava il puzzle con un unico pezzo;
al centro i resti di un misero corpo
cui il peso sottraeva leggerezza
In un insignificante Io
mostro i miei lati, gli angoli, gli spigoli
la corporeità delle mie azioni
in un autogol di compromessi
a sbalzi di umore repentini e non tangibili,
simili a fulmini senza nessun tuono
Un'eco di silenzi
cui la traccia meno nascosta è la mia bocca

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